Dalla pubblicazione del rapporto Moneyval nel gennaio 2023, il settore immobiliare monegasco sta affrontando un’importante evoluzione nella lotta contro il riciclaggio di denaro. Le agenzie immobiliari, già soggette a rigidi obblighi dal 2009, devono ora gestire procedure rafforzate e un controllo più severo. Analizziamo gli impatti di queste nuove esigenze e le strategie messe in atto per affrontarle.

Un quadro legislativo in continua evoluzione

 

La lotta contro il riciclaggio di capitali non è una novità a Monaco. Dalla legge n°1.362 del 3 agosto 2009, i professionisti del settore immobiliare sono tenuti a rispettare procedure rigorose. Tuttavia, il rapporto Moneyval ha evidenziato la necessità di rafforzare queste misure.

 

Sfruttando la fluidità e la flessibilità strutturale che solo i servizi statali monegaschi potevano attivare così rapidamente, è stato pubblicato in tempi record un rafforzamento delle misure legislative e regolamentari. Una riorganizzazione dell’ente di controllo (ex SICCFIN) è stata attuata con la creazione dell’AMSF (Autorità Monegasca di Sicurezza Finanziaria). Quest’ultima può ora controllare le violazioni e, soprattutto, emettere direttamente sanzioni contro le aziende inadempienti (compito che precedentemente spettava al Ministro di Stato). L’ambizione del Principato è chiara: Monaco non può tollerare approssimazioni nella “compliance”.

Un impatto significativo sulla quotidianità delle agenzie.

Le nuove regole impongono obblighi più stringenti in materia di raccolta di informazioni e sorveglianza delle transazioni, causando un aumento significativo del carico amministrativo per le agenzie immobiliari. Gli agenti devono effettuare rigorose verifiche non appena un cliente manifesta un interesse serio per una proprietà. Ciò include la raccolta e l’analisi di documenti di identità, prove di residenza e dettagli sulla provenienza dei fondi e sul background socio-economico del cliente per verificare l’adeguatezza dell’operazione economica in questione.

 

Mentre le banche dispongono di risorse umane e finanziarie significative per gestire queste procedure, le piccole agenzie, che rappresentano la maggioranza del settore immobiliare a Monaco, faticano a rispettare questi obblighi. Senza personale dedicato alla conformità, devono spesso affidarsi a studi specializzati per garantire il rispetto delle normative.

 

Presso l’agenzia Miells-Christie’s, una delle più importanti di Monaco, abbiamo creato un team di compliance interno e organizzato numerosi corsi di formazione per tutti i collaboratori. Per garantire una conformità rigorosa, abbiamo anche collaborato per diversi mesi con uno studio di consulenza specializzato.

L’esternalizzazione, anche parziale, non esonera le agenzie dalla loro responsabilità legale. Il mediatore rimane in prima linea per raccogliere le informazioni, nel rispetto della riservatezza.

Una clientela più comprensiva

 

L’aggravarsi delle procedure amministrative potrebbe sembrare scoraggiante per alcuni clienti, ma la realtà è più sfumata. Con la standardizzazione delle procedure tra agenti immobiliari, banche e notai, queste esigenze sono ora percepite come una norma imprescindibile. Le banche monegasche, soggette agli stessi obblighi, hanno progressivamente contribuito a familiarizzare la loro clientela con la fornitura e l’aggiornamento delle informazioni riservate necessarie, rendendo queste procedure più accettate e integrate.

 

Per le transazioni più complesse, come quelle che coinvolgono società, le procedure amministrative richiedono talvolta indagini supplementari. Tuttavia, gli agenti immobiliari possono fare affidamento su esperti fiscali locali per garantire la conformità dei processi. Ciò consente di offrire un supporto ottimale, anche in situazioni più tecniche, senza ostacolare il buon esito delle transazioni.

 

Molti clienti, in particolare i residenti locali, sono ormai ben abituati a queste procedure. Comprendono che tali requisiti non sono motivati da una curiosità invadente, ma da un obbligo legale volto a prevenire il riciclaggio di denaro. Così, il rapporto d’affari si stabilisce su nuove basi, rafforzate da una maggiore trasparenza e da un contesto socio-economico più chiaro. Questo processo consente ai clienti di dimostrare la loro affidabilità, riducendo notevolmente le resistenze.

 

Nonostante alcune variazioni nella reattività dei clienti, i rifiuti di cooperazione rimangono rari. Questa evoluzione mentale facilita notevolmente il lavoro degli agenti immobiliari, consentendo loro di stabilire un rapporto di fiducia solido rispettando al contempo i loro obblighi legali ed etici.

 

Un obiettivo chiaro: uscire dalla lista grigia del GAFI

 

Gli sforzi compiuti da Monaco per rafforzare il suo quadro normativo e la sua conformità mirano a migliorare la sua reputazione sulla scena internazionale. Infatti, l’obiettivo principale è uscire dalla lista grigia del Gruppo d’Azione Finanziaria (GAFI) entro gennaio 2026, una sfida strategica per il Paese. Questo processo prevede valutazioni intermedie a maggio e settembre 2025 per misurare i progressi e adattare le azioni se necessario. Queste tappe permetteranno non solo di seguire l’avanzamento delle riforme, ma anche di rassicurare i partner internazionali sull’impegno di Monaco nel rispettare le norme di trasparenza e di lotta contro il riciclaggio di denaro.

 

Un equilibrio da trovare

 

La conformità rappresenta una grande sfida per le agenzie immobiliari di Monaco. Tra l’aumento delle esigenze e la necessità di mantenere un rapporto fluido con i clienti, i professionisti devono trovare un equilibrio. Una formazione adeguata, una collaborazione con esperti esterni e una comunicazione trasparente con i clienti sono le chiavi per riuscire in questa transizione mantenendo al contempo la qualità del servizio.

Il 28 giugno 2024 è stato un momento decisivo per Monaco. In quel giorno, il Gruppo di Azione Finanziaria (GAFI) ha inserito Monaco nella sua lista grigia durante la sua sesta assemblea plenaria a Singapore. Questa iscrizione mette in luce le sfide che Monaco deve affrontare per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Origini dell’iscrizione nella lista grigia

Questa decisione del GAFI deriva da un esame critico condotto da Moneyval, un’entità del Consiglio d’Europa, nel gennaio 2023. Il rapporto risultante ha evidenziato carenze nei metodi di Monaco per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Tre fattori espongono particolarmente Monaco:

1. La sua orientazione finanziaria internazionale
2. La diversità dei suoi servizi finanziari, in particolare nella gestione del patrimonio
3. L’importanza di settori come l’immobiliare e il commercio di prodotti di lusso

Queste caratteristiche fanno di Monaco un obiettivo per i flussi finanziari illeciti transfrontalieri, con frodi spesso perpetrate all’estero prima del riciclaggio sul suo territorio. Inoltre, il Principato è sempre stato percepito come un rifugio fiscale, attirando così capitali di origini diverse. La valutazione di Moneyval ha evidenziato lacune nei meccanismi di rilevamento e prevenzione, sottolineando l’importanza di un’adattamento rapido e rigoroso alle norme internazionali.

Punti di miglioramento identificati dal GAFI

Il GAFI ha identificato sei ambiti che necessitano di miglioramenti:

1. Comprensione dei rischi legati al riciclaggio e alla frode fiscale di origine estera
2. Confisca accresciuta dei beni criminali a livello internazionale
3. Sanzioni più efficaci per le infrazioni anti-riciclaggio
4. Aumento delle risorse giudiziarie e miglioramento dell’efficienza
5. Ottimizzazione delle dichiarazioni di sospetto
6. Sequestro accresciuto dei beni provenienti da attività criminali

Queste raccomandazioni mirano a rafforzare la resilienza di Monaco di fronte alle minacce finanziarie e ad allineare le sue pratiche agli standard mondiali. Il rafforzamento dei meccanismi di sanzione e la formazione del personale chiave sono cruciali per garantire l’efficacia delle misure anti-riciclaggio.

Reazione di Monaco e piano d’azione

Monaco si impegna a conformarsi alle norme internazionali. Il governo ha già messo in atto diverse misure importanti:

– Adozione di nove nuove leggi in sedici mesi per rafforzare l’Autorità Monegasca di Sicurezza Finanziaria (AMSF) e il quadro giuridico anti-riciclaggio

– Elaborazione di un piano d’azione con un calendario di riforme fino a gennaio 2026

– Creazione di una nuova autorità di sorveglianza e di informazione finanziaria

– Rafforzamento dei mezzi di lotta contro il finanziamento del terrorismo

Il GAFI ha riconosciuto questi progressi. Pierre-André Chiappori, consigliere-ministro delle finanze e dell’economia, stima che “l’80% del lavoro sia stato completato”. Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi per uscire dalla lista grigia. In risposta alle raccomandazioni, Monaco ha anche intensificato le sue collaborazioni con altre giurisdizioni per scambiare informazioni cruciali e rafforzare i controlli transfrontalieri.

Ripercussioni sull’economia monegasca

Nonostante le sfide, Monaco rimane ottimista riguardo alla sua crescita. A breve termine, l’impatto sul bilancio sarebbe limitato, ma alcuni settori potrebbero essere più colpiti:

Settore finanziario: Le istituzioni finanziarie monegasche potrebbero affrontare una sorveglianza accresciuta e costi di conformità più elevati. Questo potrebbe influire sulla loro competitività a breve termine.

Immobiliare: Il settore immobiliare sembra mantenere la sua robustezza. L’attrattiva del mercato immobiliare locale, caratterizzato dalla rarità e dal lusso delle proprietà, continua ad attirare investitori facoltosi. In questo contesto normativo complesso, l’esperienza di Miells-Christie’s sarà essenziale per guidare gli investitori facoltosi verso le opportunità di investimento nel principato.

Investimenti esteri: Sebbene alcuni investitori possano essere più cauti, l’impatto globale dipenderà dalla rapidità con cui Monaco riuscirà a implementare le riforme necessarie e rassicurare le parti interessate.

A breve termine, l’iscrizione nella lista grigia potrebbe influenzare la percezione internazionale di Monaco, spingendo alcuni investitori a riconsiderare il loro impegno. Tuttavia, uno studio realizzato dal Center for Global Development nel 2016 offre una prospettiva diversa. Anche se l’inclusione nella lista grigia del GAFI può causare una riduzione fino al 10% del volume dei pagamenti ricevuti da un paese, lo studio indica che questa lista non tende a isolare queste nazioni dal sistema finanziario internazionale.

Questo argomento è anche sostenuto dal consigliere-ministro dell’economia e delle finanze Pierre-André Chiappori: “In quanto economista, ritengo che l’essere inseriti nella lista grigia, a breve termine, non avrà conseguenze dirette sulla crescita, soprattutto per uno Stato che non richiede finanziamenti. Monaco ha un debito negativo e dispone di un fondo di riserva costituzionale. Se dovessimo rimanere per cinque anni, l’impatto sarebbe possibile, ma non su un periodo di un anno e mezzo”, spiegava durante una conferenza stampa all’inizio di luglio 2024.

A lungo termine, queste riforme potrebbero migliorare la trasparenza e l’attrattività del mercato monegasco.

Sfide e opportunità

L’inserimento di Monaco nella lista grigia presenta sia sfide che opportunità uniche. Da un lato, Monaco deve rafforzare i suoi sistemi di controllo finanziario e gestire il rischio di una percezione negativa da parte di alcuni investitori. Dall’altro, questa situazione offre a Monaco l’opportunità di modernizzare il proprio quadro normativo finanziario, il che potrebbe, a lungo termine, migliorare la sua reputazione come centro finanziario trasparente e conforme alle norme internazionali.

Questo periodo di riforme può anche servire da catalizzatore per una trasformazione più ampia del settore finanziario monegasco, integrando tecnologie avanzate per la sorveglianza e la conformità. L’uso dell’intelligenza artificiale e del big data potrebbe, per esempio, migliorare il rilevamento delle transazioni sospette e rafforzare le capacità di analisi.

Prospettive future

Monaco mira a uscire dalla lista grigia entro il 2026. Per raggiungere questo obiettivo, il Principato dovrà superare diverse sfide importanti. Innanzitutto, dovrà attuare efficacemente le riforme previste per rispondere ai requisiti internazionali. In secondo luogo, sarà cruciale rafforzare la cooperazione internazionale nella lotta contro il riciclaggio di denaro, stabilendo partenariati solidi con altre giurisdizioni. Inoltre, è necessario migliorare la formazione del personale coinvolto e aumentare le risorse destinate alle autorità giudiziarie e finanziarie per garantire un’applicazione rigorosa delle nuove normative. Infine, Monaco dovrà dimostrare risultati concreti in termini di procedimenti giudiziari e confische di beni illeciti, per dimostrare il suo impegno e la sua capacità di combattere le attività finanziarie illecite in modo efficace e trasparente.

Sebbene l’iscrizione di Monaco nella lista grigia del GAFI nel 2024 sia una sfida, può anche essere un’opportunità di rafforzamento e modernizzazione. Attuando efficacemente le riforme necessarie, questo periodo potrebbe segnare una svolta positiva nella storia finanziaria di Monaco, consolidando la sua posizione come centro finanziario sicuro, trasparente e conforme agli standard internazionali. La capacità del Principato di adattarsi rapidamente e dimostrare risultati tangibili sarà determinante per ristabilire la fiducia degli investitori e dei partner internazionali.

SIATE I PRIMI AD ESSERE INFORMATI ED A RICEVERE UNA SELEZIONE DI IMMOBILI ECCEZIONALI NON APPENA SARANNO DISPONIBILI SUL MERCATO